Riflessologia Plantare Relazionale

Conoscere il metodo offre maggiore consapevolezza

Un punto determinante, spesso considerato di contorno, è conoscere il percorso formativo dell’operatore. È sicuramente indispensabile saper scegliere con cura il professionista di riferimento ma la conoscenza del metodo offre all’interessato un ulteriore garanzia di una competenza. Inoltre essere curiosi può riverlarsi utile anche per aumentare la propria consapevolezza sui trattamenti che si riceveranno.

A mio avviso per costruire un buon rapporto con l’operatore è necessario avere anche informazioni sulla sua metodologia; molto comune in occidente è l’affidarsi al ‘tecnico dei lavori‘ limitandosi a non andare oltre al titolo esposto. Oltre alla formazione dichiarata occorre verificare la durata del percorso di studi: molte scuole rilasciano attestati formativi anche dopo 2 giornate di corso, chiedere è sempre lecito e non c’è niente di male nel farlo.

Già nel primo incontro gratuito offro delucidazioni riguardo al mio metodo di Riflessologia Plantare, perché contrariamente a quanto si pensa non basta avere una buona manualità per fare un buon trattamento ma occorrono delle basi teoriche ben consolidate.

Macro e Micro cosmo

Il metodo ruota attorno al concetto antico del Macro e Micro cosmo, inserendo la Riflessologia Plantare in un contesto sistemico. Si immagini l’Essere Umano composto da una rete interna interconnessa di sistemi e sotto-sistemi, a sua volta contenuto in uno più grande ed interconnesso ad altre al suo stesso livello.

La fitta rete, per definirsi un vero e proprio  “Universo”, deve avere delle regole ed ogni filosofia antica le ha ampiamente descritte secondo la propria interpretazione. Gli antichi hanno sempre guardato i moti delle stelle e ne hanno osservato e verificato le influenze sull’Uomo.

C’è chi parla di moti dei Pianeti Interiori, chi ha descritto le relazioni secondo orari ben determinati, le interpretazioni non sono tutte uguali, variano da continente a continente ma sono tutte valide ponendosi in una adeguata prospettiva.

Il mio percorso di studi e le mie esperienze mi hanno gradualmente permesso di valutare quale sia l’interpretazione più idonea alla persona. Ogni piede rivela informazioni preziose che determineranno la buona riuscita del trattamento.

Riflessologia Plantare Relazionale

La base del metodo è quindi sistemica e riprende, nella cultura moderna, la teoria dei sistemi (1) proposta negli anni ’40 dal conosciuto Ludwig von Bertalanffy. Altri autori l’hanno rivisitata e ne hanno ampliato le applicazioni.

Negli anni ’50 Gregory Bateson ed altri autori hanno applicato la teoria all’ambito famigliare; vent’anni più avanti il gruppo di Palo Alto, con a capo  Paul Watzlawick, ha sviluppato la Pragmatica della Comunicazione umana, conosciuta anche come cibernetica. Secondo gli autori lo studio della comunicazione tra gli attori permette di individuare problematiche ed eventuali patologie.

Quali sono le caratteristiche di un sistema? Rappresenta un’unità intera e unica; si compone di parti in relazione tra loro e tendenti all’equilibrio; il sistema costituito è diverso dalla somma delle singole parti (principio base della Gestalt); qualsiasi cambiamento di un sistema  influenza sia se stesso che tutti quelli con cui è in relazione.

L’unicità del sistema viene definita con l’insieme di comportamenti, ruoli e funzioni che si creano al suo interno e definibile come  rapporto relazionale.

Attributi di un sistema 

Ogni sistema possiede degli attributi comuni a tutti gli altri: a. comunicazione ed elaborazione dell’informazione; b. adattamento al cambiamento e auto-regolazione; c. auto-organizzazione; d. auto-mantenimento.

Ogni insieme non è isolato e fine a se stesso ma è in relazione con altri sistemi al suo stesso livello. Il concetto è molto simile a quelle delle tradizioni antiche, varia solamente il punto di osservazione iniziale dal quale si è formulata la teoria.

Il mio lavoro consiste nell’interpretare i segni dei piedi secondo diversi punti di vista e offrire un trattamento personalizzato in grado di  generare un risultato mirato che tocchi tutti gli aspetti dell’Essere Umano.

Il primo incontro o colloquio gratuito ha l’intenzione di chiarire tutti gli aspetti appena descritti, offrendo chiarezza e concretezza. Contattami ora.

riferimenti bibliografici

(1) Teoria generale dei sistemi. Fondamenti, sviluppo, applicazioni, ISEDI, Milano, 1971

una metodologia olistica 

La formazione in ambito psicologico mi ha permesso di aggiungere, oltre alla professionalità, il poter trattare il Cliente con delle conoscenze più ampie, migliorando soprattutto la comunicazione.

Il termine olistico sebbene accomuni tutte le varie riflessologie plantari (e tante altre discipline orientali), molto spesso limita il suo utilizzatore ai contesti orientali.

È vero che la Medicina Cinese, quella Ayurvedica e la Spagiria offrono delle chiavi interpretative uniche ma a volte l’operatore può trovarsi in difficoltà sia nell’interpretazione del significato dei segni dei piedi che nella relativa applicazione al contesto occidentale.

L’integrazione che offre la Riflessologia Plantare Relazionale, includendo la Psicologia Occidentale, mi permette una traduzione dei significati in un linguaggio attuale e soprattutto comprensibile per il ricevente.

Molto spesso i concetti orientali per essere applicati hanno necessariamente bisogno di essere adattati non solo al contesto moderno, ma anche allo stile individuale e alle relative abitudini. 

Non sono pochi infatti gli operatori che hanno deciso di integrare la loro formazione con un percorso universitario per dare più coerenza e sostanza al proprio metodo.

Conoscere Sé stessi è parte del percorso, ma non è obbligatorio nel metodo Relazionale

Nel mio lavoro di Riflessologa a Roma, è mia intenzione dedicarmi al miglioramento dell’Essere Umano secondo i principi della Natura intesa come “armonia degli insiemi“.

Ogni individuo ha i propri obiettivi, comprenderli e rispettarli è dovere dell’operatore: è da qui che inizia a costruirsi il rapporto di fiducia tra le due parti.

Dò molta importanza nel mettere a suo agio la persona e, soprattutto all’inizio, dedico tutto il tempo necessario alla comprensione di tutte le sue esigenze della persona interessata. 

Non è mia intenzione imporre alcun percorso esistenziale o di crescita personale, le mie competenze me lo consentirebbero, ma solo se verrà esplicitamente richiesto.

A volte il disagio può essere talmente radicato da rendere necessaria la miglior comprensione di sé stessi, ma non sempre. La Riflessologia Plantare Relazionale è uno strumento che permette dei miglioramenti a tutti i livelli.

La valutazione è indispensabile 

Il principale intento è di dedicarmi al miglioramento dell’Essere Umano secondo i principi della Natura intesa come ‘armonia degli insiemi‘.

La lettura dei piedi offre indicazioni indispensabili che un bravo operatore saprà leggere ed interpretare. Questa capacità è un prerequisito fondamentale per elevare il trattamento riflesso molto più in alto rispetto ad un massaggio anti-stress.

La mia esperienza mi ha portato a conoscere tante persone: alcune con dei tratti in comune, altre completamente opposte ma accomunate da intenti comuni (espliciti o no): il voler sfuggire in qualche modo alla sofferenza, la volontà di voler risolvere un qualcosa percepito come problematico, o anche solo lo stare meglio rispetto alla condizione di partenza.

La valutazione iniziale serve per comprendere insieme quale sia la miglior strada da percorrere. Richiedila ora!